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Steiger, Rodney Stephen.

(detto Rod). Attore statunitense. Appassionato di teatro, interruppe gli studi per arruolarsi volontario nella Marina durante la seconda guerra mondiale. Al suo ritorno iniziò a studiare recitazione, frequentando varie scuole tra le quali la New York's American Theater Wing, il Dramatic Workshop e l'Actors' Studio. Protagonista di decine di programmi televisivi, nel 1951 vinse l'Oscar televisivo per il suo Lettere di Eloisa e Abelardo. Sempre nel 1951 debuttò in teatro nel musical Night Music e iniziò la sua carriera cinematografica con Teresa, di F. Zinneman. Nel 1954 fu protagonista, accanto a M. Brando, di Fronte del porto, di E. Kazan, che gli valse la nomination all'Oscar. Seguirono: Il grande coltello (1955), di R. Aldrich; Corte marziale (1955), di O. Preminger; Oklahoma! (1955), di F. Zinneman; Vento di terre lontane (1956), di D. Daves; Il colosso d'argilla (1956), di M. Robson; Furia infernale (1957), di J. Farrow; La tortura della freccia (1957), di S. Fuller; Al Capone (1959), di R. Wilson. Negli anni Sessanta e Settanta diede prova di grande versatilità recitando anche in produzioni internazionali quali: Le mani sulla città (1963), di F. Rosi; E venne un uomo (1965), di E. Olmi; Il dottor Zivago (1965), di D. Lean; Waterloo (1970), di S. Bondarčuk; Giù la testa (1971), di S. Leone; Mussolini ultimo atto (1974), di C. Lizzani. I suoi più grandi successi rimangono L'uomo del banco dei pegni (1965), di S. Lumet, e La calda notte dell'ispettore Tibbs (1967), di N. Jewison, per il quale vinse l'Oscar. Tra i suoi film successivi ricordiamo: F.I.S.T. (1978), di N. Jewison; Il branco selvaggio (1980), di L. Johnson; Lucky Star (1980), di M. Fischer; Chosen (1981), di J.P. Kagan; La montagna incantata (1982), di H.W. Geissendorfer; American Gothic (1988), di J. Hough; Un detective... particolare (1989), di P. O'Connor; La ballata del caffè triste (1990), di S. Callow; Lo specialista (1994), di L. Llosa; Mars Attacks! (1996), di T. Burton, The Hurricane (1999), di N. Jewison, Pazzi in Alabama (1999), di A. Banderas (Westhampton, New York 1925 - Los Angeles 2002).